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Amplificatori in Classe T
Di Admin (del 17/05/2011 @ 15:18:37, in Audio, linkato 73758 volte)

Amplifying the sound to be heard better

Questo signore e' un ingegnere indiano di nome Adya Tripathi che per un certo numero di anni ha gestito una societa' di sua creazione per la produzione e la commercializzazione di chip audio progettati e realizzati secondo una tecnologia proprietaria denominata "1-bit Delta Sigma Digital Audio Amplifier technology". La societa' chiamata, con poca fantasia, Tripath ha prodotto circuiti integrati per amplificatori audio in una classe di funzionamento battezzata "classe T". La classe T e' in pratica una rivisitazione in chiave migliorativa della classe D, differendo da quest'ultima per una maggiore frequenza della portante modulata PWM ( si arriva a 1,4 MHz) e per l'adozione di tecnologie DSP proprietarie derivate dal trattamento audio nelle comunicazioni transoceaniche.

Sono definiti in classe D gli amplificatori che utilizzano uno stadio di uscita che opera in commutazione. Questi sono utilizzati come commutatori in grado di produrre una tensione modulata a larghezza d'impulso (pulse wigth modulation PWM) ad alta frequenza. La componente a bassa frequenza, coincidente con il segnale audio amplificato, viene ricostruita da filtri passa basso prima di essere inviata ai trasduttori elettroacustici (leggi altoparlanti).

Lavorando in commutazione, cioe' in regime di interdizione/saturazione, i dispositivi di amplificazione (transistor, mosfet di potenza o quant'altro) non dissipano in calore che una minima parte della potenza trattata, evidenziando rendimenti prossimi al 100%.

Si ricorda che le altre classi di amplificazione tradizionali (A, B e AB) lavorano con segnali analogici in regime di amplificazione e dissipano la potenza trattata in buona parte sotto forma di calore.

Il problema piu' grande dei classe D, era la fedelta' non all'altezza di un impianto HI-FI.

Poi sono stati creati i T-AMP.....

Lo schema qui sotto illustra il funzionamento semplifacato di un T-AMP

Questo e' invece lo schema elettrico di un amplificatore T-AMP:

Come si puo' vedere il chip (in questo caso il TA2024B) si occupa sia del signal processing che della modulazione ed anche dell'amplificazione finale effettuata con MOSFET entrocontenuti. In pratica gli unici componenti esterni sono quelli che formano i filtri ricostruttori. Il TA2024 eroga una potenza di circa 10W per canale alimentato a 12 V. Altre implementazioni della classe T prevedono 2 chip: uno per il trattamento e la modulazione del segnale ed uno per l'amplificazione. Le potenze attualmente disponibili superano i 400 W.

La prima implementazione commerciale e' stata ad opera della Sonic Impact che ha messo in commercio un amplificatore portatile in contenitore plastico, alimentabile a batterie, dal costo (udite, udite....) di ben 29 $.

Beh, che dire, l'aggeggino sembrava un giocattolo e nessuno gli avrebbe dato credito, ma capito' nelle mani di alcuni recensori di apparecchi HI-FI tra cui, per rimanere in Italia, un  certo Lucio Cadeddu.

Leggiamo cosa scrisse Cadeddu a proposito del T-AMP:

"Per una volta vi chiedo scusa prima di iniziare. Questa prova è qualcosa di MOLTO particolare, la prova di un oggetto che scardina TOTALMENTE il concetto di rapporto qualità/prezzo in HiFi.  ..omissis..Stiamo parlando, cari audiofili, di un giocattolino da 39 dollari di listino (ma si trova per poco più di 20!!!), con circa 10 watt per canale, che sta nel palmo di una mano, funziona anche a batterie (!!!), nato per applicazioni multimedia e che strapazza tanti amplificatori che costano N volte il suo prezzo. ...omissis...Per ora, credo che le mie sensazioni di stupore siano state comunicate in maniera abbastanza chiara. Per essere più chiaro: non vi sto dicendo "questo è il NAD 3020 del 21esimo secolo". No, questo è MOLTO di più, è un oggetto che, se accoppiato con diffusori abbastanza sensibili, può non far rimpiangere amplificazioni (anche pre e finali) di costo molto, molto alto. Mi rendo conto che mi sto giocando una parte della mia (misera) reputazione di critico audio ma raramente sono stato così sicuro di una cosa. Questa piccola meraviglia è una vera rivoluzione epocale. " La recensione completa potere leggerla qui.

Adya Tripathi  ha chiuso i battenti della sua ditta qualche tempo fa. Adesso si occupa di ricerche sui motori.

Amplificatori basati sui suoi chip si trovano ancora in giro per il web, acquistabili sotto forma di schede da modificare ed inscatolare o sotto forma di prodotti finiti. La rivista Elektor vende anche un kit di una certa potenza.

Personalmente il mio impianto stereo e' composto da un Sonic Impact originale (nella versione 2 esteticamente abbellita...), da una scheda di produzione SURE electronics da 50 + 50 W modificata ed inscatolata (35-40 euro su ebay comprese le spese di spedizione) e di un gain-clone autocostruito( ma questa e' un'altra storia). Le sorgenti di ingresso  e la coppia di casse acustiche sono commutate  a seconda delle esigenze di potenza necesaria.

L'ascolto dei T-AMP, da 10 e da 50 W, rivela delle caratteristiche molto simili: analiticita', soundstage e precisione sonora sono paragonabili. Forse il 10 W e' piu' godibile. Il gain-clone e' diverso, bello ma diverso.

Quello che e' sicuro e' che ho messo in soffitta il vecchio Sansui  (...l'arte dei capolavori...) ed il MOSFET da 100 + 100 W autocostruito. Questi nuovi amplificatori li hanno surclassati alla grande... dovreste per forza sentirli.

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